Un Grande Leader è il primo vero servitore
Robert K. Greenleaf.
Mai parole più vere, anche per la leadership femminile, come nel mio caso anzi nel nostro.
La fine dell’anno è molto vicina e ci si appresta alla considerazioni che concludono questo strano 2020, ed io inizio a farle.
Fu Robert K. Greenleaf, durante gli anni '70, ad introdurre il concetto di leader di servizio, attraverso i suoi scritti, nei quali scriveva “un grande leader è visto come il primo servitore”, ed io mi permetto di aggiungere che ci siamo fin troppo distanziati, allontanati e anche persi. Lo trovo assolutamente attuale.
Serve un modello inclusivo, comunitario. Un approccio al lavoro olistico : ascolto, empatia, guarigione, consapevolezza, persuasione, concettualizzazione, lungimiranza, gestione, impegno per la crescita delle persone e creazione di comunità ( Spears 2004). C’è essenziale necessità di idee, di affiancarsi a chi motiva e non distrugge.
Le organizzazioni contemporanee possono accogliere tali modelli, aiutando la propria comunità ( Azienda) a crescere.
Si parla di empowering, nel senso di consentire ai follower di essere indipendenti, liberi e di poter prendere le decisioni autonomamente.
E quindi creare valore! Vogliamo ancora assistere al cambiamento da dietro una finestra o invece a faccia scoperta affrontare?
Investiamo sulla longevità di un rapporto lavorativo, collaborativo e amicale. Coltiviamo anche questo, che alla terra ed all’ambiente piace respirare sinergia.
Il carattere oggi conta, più di ieri. Contano le idee, i valori, e le persone.
Abbiamo bisogno di ispirazione, di parole, di essere.
Riflessioni Leadership - motivazionali.
Roberta Romano
Un stralcio di " Davanti agli occhi".